domenica 26 giugno 2016

Diversamente Speleo e la Grotta di Beatrice Cenci

Quella di Diversamente Speleo è stata una bellissima esperienza, abbiamo accompagnato in grotta chi non poteva andarci da solo, ealla mia squadra è toccato il privilegio di portare una barella. Dentro la grotta di Beatrice Cenci, tantissime luci si mescolavano tra lorocome un fiume di gente in una fiaccolata notturna, pareva un flusso di stelle animato da voci e risate, tra chi si teneva stretto per mano echi aveva paura dei pipistrelli, e chi si perdeva nella contemplazione della bellezza delle concrezioni. La speleologia è condivisione, equesta manifestazione ne rappresentava l’essenza. Finito il mio impegno rientravo più volte per ascoltare la grotta, cercando il buio eil silenzio, si percepivano i bagliori e i rumori lontani delle ultime persone nel fondo, e le voci che svanivano di chi andava via, mentreio ero nel mezzo. Non era difficile estendere le emozioni. A luci spente cercavo l’uscita e tutto il mio sentire appariva amplificato.

lunedì 20 giugno 2016

Isole Tremiti e Gargano

Il blu era pieno di sfumature che dal crepuscolo al temporale si inabissava nella notte. Raccoglieva insieme ilcielo e il mare, scandendo più livelli di trasparenze limpide. Tra il silenzio dei pesci e l’andamento delle meduse, la luceesaltava ogni cosa, l’aria aveva l’odore dei pini riarsi dal sole, mentre raggruppamenti di cactus formavano boschi insoliti. Le isole avevanoun'identità speciale, fatta di vento e nostalgia, al porto si andava e veniva, mentre solo chi rimaneva poteva contemplarla.

sabato 18 giugno 2016

Monte Ocre e Monte Cagno da Forca Miccia

I sentieri dei minatori conducevano alla parte alta della montagna, sulla via di Forca Miccia si aprivano gli altipiani superiori delleSettacque, tra Monte Ocre, Monte Cagno e Monte Cefalone. I pascoli stazionavano sotto la quiete di giugno, e in quota si schiudevanoancora i fiori sulla soglia dell’estate. Sul filo di cresta i panorami lasciavano scoprire le loro lontananze, il verde brillava sotto il pesodel sole, e ammiravamo la sorpresa di un campo di asfodeli nella zona alta di Canavine.


domenica 12 giugno 2016

L'Inghiottitoio di Luppa

Tra castagni, noccioli, aceri e querce le clematidi tessevano un groviglio di arbusti. Sul ciglio del fiume i ranuncoli davano il coloredell’oro e il torrente si immetteva in un magnifico androne. I passaggi si allargavano e stringevano, mentre l’acqua scorreva forte nel buiorischiarato da una candida colata di calcite. Si definiva un luogo di disagio, dove un limite attraente marcava i suoi confini. Andavo viacon il desiderio di tornare. Fuori di nuovo l’innocuo scorrere dell’acqua, tra la quiete dei cavalli, i fiori e l’ombra piacevole di unbosco di giugno.

sabato 11 giugno 2016

I Cento Pozzi di Luco dei Marsi

Tra la Piana del Fucino e la Valle del Liri una modesta linea ricca di rilievi separava paesaggi di grande bellezza. Salivamo il percorso deiCento Pozzi in direzione di Monte Alto, nell’anfiteatro montuoso definito dal Monte Romanella e il Monte Longagna. Con gli speleologidi Pescara, ed altri marchigiani, partecipavamo ad una loro esplorazione lungo una magnifica linea di faglia. La quiete del boscoconfondeva i primi tratti rocciosi, dove la terra si apriva in piccoli karren addolciti dai muschi. Mano a mano che il bosco si diradava sipercepivano i primi vuoti, le rocce si affilavano come lame erose verso il cielo e la Natura mostrava uno dei suoi ambienti più repulsivi. Làdove il buio si perdeva c’erano ancora molte incognite da esplorare. Andavo via, alla volta della montagna, dove la vista si rasserenavanuovamente alla visione distesa della Piana del Fucino. 

giovedì 2 giugno 2016

Verso Sud nelle terre sacre del Salento

Verso Sud il cielo si perdeva in un azzurro infinito, lo seguiva il mare delimitato solo da scogliere a picco frastagliate e selvagge. Mipiacevano i fiori di cactus, sorpresi all’inizio dell’infiorescenza, fatti di petali gialli e sgualciti, protetti da spine. Anche le aloe erano in fiore,impreziosendo di delicata bellezza la macchia mediterranea. La quiete correva sui pendii assolati fino ad incontrare il mare, dovesprofondava nell’immaginazione di altri mondi. La Grotta Zinzulusa viveva del suono della risacca, il suo androne, animato da una danzadi rondini, accoglieva ormeggiata qualche piccola barca. Il sole ardeva sulle pietre sacre del Salento, i dolmen cantavano un silenzio dimillenni, mentre a Galatina una musica figurata animava d’immaginazione la piccola Cappella di San Paolo.